Cenni Storici

Ultima modifica 15 ottobre 2021

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Gossolengo è situato a pochi chilometri da Piacenza, lambito sul confine ovest dal fiume Trebbia. La sua storia è legata alla vicenda della vicina città di Piacenza. Nel 1314 Alberto Scoto, signore di Piacenza si scontrò nel territorio di Gossolengo con i Visconti che dalla Lombardia miravano ad estendere il loro potere a Sud del Po.
Nel 1536 avvenne lo scontro tra i Farnese, duchi di Piacenza e Parma, e gli Spagnoli: alcuni soldati spagnoli arrivarono a Gossolengo ed espugnarono il castello dove si insediarono.
Negli anni 1571 e 1577 vi furono, nel territorio di Gossolengo, due gravi carestie di grano. Nel 1630 scoppiò la peste che durò per cinque mesi.
Negli anni 1636/1637 il paese di Gossolengo e tutto il territorio piacentino furono depredati da Spagnoli e Francesi.
Nel 1746 la parrocchia di Gossolengo contava 1164 anime (censimento dell'arciprete Giuseppe Gervasi).
Nel 1747 la popolazione era discesa a 809 abitanti a causa della fame e della peste che fecero una vera strage.
Nel 1796 come un fulmine piombò sulla città di Piacenza Napoleone; con i Francesi Piacenza soffrì le vessazioni militari degli invasori.
Nel Giugno del 1799 gli Austro-Russi si scontrarono con i Francesi nella famosa battaglia del Trebbia.
Le sorti della guerra furono alterne fino alla disfatta completa dei Francesi. Gli Austro-Russi vittoriosi, misero a ferro e fuoco in particolare i villaggi di Tuna, Mottaziana, Gossolengo, Gragnano, Campremoldo Sotto, Sopra e Casaliggio.
La Francia nel 1802 si annesse Parma e Piacenza.
Nel 1814 Maria Luigia, figlia dell'imperatore d'Austria e moglie di Napoleone, fece il suo ingresso a Piacenza e inaugurò il nuovo regno.
Lo stemma del Comune riporta il fiume Trebbia e l'elefante a ricordo della battaglia della Trebbia avvenuta il 18 dicembre del 218 a.C. durante la seconda guerra punica fra le legioni Romane del console Tiberio Sempronio Longo e quelle Cartaginesi guidate da Annibale.
Da diversi anni il paese vive un notevole sviluppo edilizio che lo ha avvicinato sempre di più alla città.
Originariamente fu terra dei Benedettini di san Savino e dei monaci della Cattedrale, ricca di rivi e mulini di cui restano ancora oggi evidenti testimonianze. Verso la fine del XII secolo fu eretto il castello conservato in buono stato. La chiesa parrocchiale di San Quintino è stata costruita nel XX secolo.
Gossolengo conta le frazioni di Caratta, Quarto e Settima. Nel territorio sono stati rinvenuti oggetti risalenti al Paleolitico, tra cui l'importantissimo fegato etrusco trovato nel 1877 a Ciavernasco e databile II sec. a.C., attualmente conservato nel Museo Civico di Piacenza. Il fegato serviva agli aruspici per interpretare i segni del cielo.


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